Cacao: il cibo degli dei per tenere sotto controllo l’umore

Il nome botanico della pianta del cacao è theobroma, parola greca che deriva da theos (dio) e broma (bevanda), proprio allo scopo di sottolineare la speciale delizia che si prova nel gustare questo cibo, a buon diritto ritenuto, nel tempo antico, di provenienza celestiale. Oggi il consumo di cioccolato è spesso oggetto di accese dispute, perché da un lato i suoi sostenitori ne fanno un uso molto disinvolto, talvolta eccessivo e sconsiderato, incorrendo in inevitabili aggravi sul fabbisogno calorico quotidiano, e dall’altro lato i suoi “detrattori” lo considerano un cibo da evitare in modo totale ed assoluto, perché potenzialmente in grado di scatenare allergie ed infiammazioni, oltre al tanto temuto aumento di peso. Occorre tuttavia fare un po’ di chiarezza su questo alimento così particolare, individuandone pregi ed inconvenienti.

Parlando dei pregi, andiamo ad individuare i principi attivi contenuti nei semi di cacao. Innanzitutto va considerata la teobromina, un elemento simile alla caffeina, e quindi idoneo a stimolare il sistema nervoso. A giuste dosi, può migliorare riflessi e concentrazione, assicurare una maggiore lucidità mentale e garantire un effetto rilassante sulla muscolatura liscia dell’apparato digerente. E’ quindi raccomandabile assumere un po’ di cioccolato dopo pranzo, soprattutto se ci aspetta un pomeriggio di intenso lavoro: ci aiuterà a digerire e a mantenere attenzione e concentrazione.

Nel cacao è inoltre contenuta la feniletilamina, che nel cervello si lega agli stessi recettori delle anfetamine e fornisce energia immediatamente disponibile; ottima dunque l’abitudine di sciogliere in bocca un po’ di cioccolato prima di una gara o di una qualsiasi performance sportiva.

Non va infine trascurato che l’assunzione di cacao stimola la produzione, da parte del cervello, di endorfine, sostanze con effetti simili agli oppiacei, in grado di ridurre sensibilmente il dolore e di favorire uno stato d’animo tranquillo e positivo. E’ quindi certamente consigliabile fare un moderato uso di cioccolato quando il tono dell’umore è un po’ in calo.

Se dunque il cacao apporta sicuri benefici, non possiamo, tuttavia, neppure trascurare che il suo uso eccessivo può dar luogo a qualche inconveniente. Innanzitutto, il contenuto calorico: se il cioccolato da noi preferito è quello al latte, magari con nocciole, mandorle o uvetta, ogni etto di questo prezioso “cibo degli dei” ci procurerà un apporto di oltre 600 calorie. Se invece optiamo per il cioccolato fondente, il contenuto calorico sarà inferiore, aggirandosi sulle 540 calorie all’etto, e, soprattutto, l’alimento risulterà privo di colesterolo.

In secondo luogo, la presenza di feniletilamina e di teobromina, a fronte di un consumo eccessivo, possono produrre gli stessi effetti di un abuso di caffè: sovraeccitazione, tensione muscolare, crampi, insonnia, irritabilità. Siamo dunque prudenti, soprattutto se soffriamo d’ansia e la qualità del nostro sonno non è ottimale.

Infine, particolare vigilanza è richiesta a chi soffre di problemi gastrointestinali e soprattutto di reflusso gastroesofageo: la teobromina, infatti, ha un’azione rilassante sul cardias, la valvola che si trova tra l’esofago e lo stomaco, e ciò potrebbe permettere un passaggio di acidi che accentuano la sensazione di bruciore avvertita da chi presenta questa problematica.

In sintesi: non priviamoci, soprattutto durante la stagione invernale, del cioccolato, in modo particolare quando le lunghe ore di buio mettono a dura prova il tono del nostro umore. Osserviamo, tuttavia, questi semplici accorgimenti:

– Usiamo preferibilmente cioccolato fondente (con un quantitativo di cacao compreso tra il 60% e l’85%, a seconda dei gusti);

– Siamo parsimoniosi, inserendolo nella nostra dieta in misura di uno-due quadratini a giorni alterni.

– Evitiamo il consumo, soprattutto la sera, se soffriamo di ansia ed insonnia, oppure di reflusso gastroesofageo.

Nel periodo estivo, possiamo sporadicamente gustarci, al posto della cena, un bel gelato al cioccolato oppure consumarlo di tanto in tanto all’ora di pranzo, alla fine di un pasto con verdure cotte o crude e poche proteine, anche vegetali, cucinate nel modo più semplice possibile. (es. pollo o pesce grigliato e condito con olio e limone).
Con queste precauzioni, noteremo un innalzamento del tono dell’umore ed anche un miglioramento generale delle nostre prestazioni psico-fisiche, senza incorrere in fastidi o disturbi di alcun tipo.
Buon cioccolato a tutti.